A metà novembre 2023 un altro salto in avanti di Bilanciato (4,5%) e Sviluppo (7%). Assicurativo 1990 e 2014 sempre stabili attorno al 2% 

Anche se l’anno non è ancora finito, alle ultime battute del 2023, il bilancio dei rendimenti dei comparti di Previndai è decisamente positivo. Si assiste infatti a un nuovo incremento per quelli finanziari, con Bilanciato che passa dal 3% di fine settembre al 4,5% e Sviluppo che dal 5% sale al 7% (dati al 15 novembre 2023, è possibile trovare qui i rendimenti aggiornati quindicinalmente). Stabili come sempre i  garantiti, con Assicurativo 1990 a 1,9% e Assicurativo 2014 a 1,6%. Sebbene i cali del 2022 per i finanziari non siano stati ancora completamente riassorbiti, il recupero è senza dubbio significativo. È poi utile ricordare che Assicurativo 1990 e Assicurativo 2014 sono rimasti in terreno saldamente positivo anche nel 2022, quando il turbolento andamento dei mercati, a livello mondiale, ha portato performance negative anche per Bilanciato e Sviluppo, in linea con il più generale andamento delle stesse linee nei diversi fondi pensione del panorama italiano. 

Con il prossimo numero della Newsletter, in febbraio, potremo finalmente tirare le somme del 2023, intanto possiamo ricordare che la ripresa dei comparti finanziari nel corso di quest’anno si spiega essenzialmente con la buona intonazione dei mercati, che hanno iniziato a scommettere sulla stabilizzazione dell’inflazione e della politica monetaria a livello globale. In questa direzione, peraltro, vanno le decisioni prese nelle ultime settimane sia dalle banche centrali dell’Eurozona che dalla Federal Reserve negli Stati Uniti, che hanno annunciato di voler mantenere i tassi di interesse invariati e, nel caso degli Usa, la possibilità di qualche riduzione nel 2024. 

Guardando al prossimo anno, anche se non è possibile fare previsioni puntuali, come spiega il nostro Responsabile Finanza, Alessandro Ciucci: “La stabilizzazione dei tassi di interesse e possibili riduzioni degli stessi da parte delle banche centrali dovrebbero fornire supporto ai rendimenti obbligazionari e azionari che dovrebbero mantenersi su livelli interessanti. Ci si attende un maggior contributo alle performance da parte della componente obbligazionaria dei portafogli. Nell’ambito di questo scenario positivo rimangono comunque rischi geopolitici dagli esiti difficilmente prevedibili, il rischio di un’inflazione che non torni al livello obiettivo delle banche centrali e la possibilità del verificarsi di una recessione”.

Più in generale è comunque sempre utile ricordare che i rendimenti di un fondo pensione andrebbero sempre valutati su un arco temporale ampio, che vada oltre la performance del singolo anno, soprattutto visto il peculiare fine del risparmio previdenziale. Per questo riportiamo qui brevemente i rendimenti dei comparti di Previndai degli ultimi cinque anni:  Sviluppo è quello che ha ottenuto i risultati migliori (2,6% medio annuo netto), Bilanciato ha segnato un 1,3% (medio annuo netto)  e i comparti assicurativi  si sono attestati sempre attorno al 2% medio annuo netto.  

Ampliando l’orizzonte agli ultimi 10 anni è sempre il comparto Sviluppo quello che ha reso di più (3,3% medio annuo netto), seguito da Assicurativo 1990 (2,7% medio annuo netto) e Bilanciato (2,4% medio annuo netto), tutti meglio sia dell’inflazione (1,8% medio annuo) che del Tfr (2,3% medio annuo), nonostante la fiammata dell’inflazione nel 2022 (+8% in Italia) che ha spinto al rialzo anche rivalutazione del Trattamento di fine rapporto. 

Vi ricordiamo che questa rubrica è ormai un appuntamento fisso di Previndai Media Player e anche nell’edizione di febbraio troverete aggiornamenti ragionati sulle performance dei comparti. 

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