La previdenza complementare è e sarà sempre più importante, indispensabile per mantenere un buon tenore di vita dopo la pensione. Investire nel fondo di categoria è un modo saggio di gestire i propri risparmi pensando al futuro. 

Di Gianni Filippa, Vicepresidente Previndai

 

Ho piacere di condividere con gli iscritti qualche riflessione sull’importanza di avere a disposizione un risparmio custodito e ben gestito per il proprio futuro.

La necessità di aumentare la diffusione della previdenza complementare non è certo un mistero, se ne parla da tempo. Una diffusione che sarà cruciale soprattutto per i giovani, che oggi si affacciano al mondo del lavoro più avanti con gli anni rispetto ai loro genitori e le cui carriere sono sempre più spesso discontinue. 

Tuttavia, non è solo un tema da neo-assunti; come Vicepresidente di Previndai, il Fondo pensione dei dirigenti industriali, non posso non sottolineare che per i manager la previdenza complementare è già oggi una ‘stampella’ necessaria a mantenere un buon tenore di vita una volta lasciato il lavoro. Secondo uno studio condotto dalla Funzione Gestione dei Rischi di Previndai, infatti, per un manager con una carriera completamente nel sistema contributivo (ovvero che abbia iniziato a lavorare a partire dal 1996) il tasso di sostituzione al momento del pensionamento sarà tra trent’anni di appena il 40%. In altre parole, il primo assegno pubblico sarà del 60% più magro rispetto all’ultimo stipendio, soprattutto in virtù del massimale Inps: il  tetto massimo ai contributi versati dal datore di lavoro alla previdenza obbligatoria, che è calcolato su uno stipendio lordo di circa 120 mila euro, a oggi. Oltre questa cifra, quanto guadagnato non contribuisce a formare la pensione pubblica. 

Già solo diffondere la conoscenza di questo meccanismo sarebbe una mezza vittoria, perché renderebbe palese quanto la previdenza complementare sia fondamentale per i dirigenti. Per la categoria non c’è in ballo, fortunatamente, la sussistenza ma sicuramente il mantenimento di un buon tenore di vita negli anni cosiddetti d’argento. 

E puntare su un fondo pensione per il proprio futuro è una scelta ‘intelligente’, una scelta che consente di non doversi preoccupare di gestire in prima persona i risparmi ma di poterli affidare a un operatore che, nel caso di Previndai, ha più di 30 anni di esperienza e 15 miliardi di patrimonio (primo Fondo in Italia) e nessun altro fine se non quello di offrire il meglio possibile ai suoi iscritti. 

Una scelta che permette di investire con saggezza, affidandosi a professionisti del settore che conoscono come nessun altro le esigenze dei dirigenti e che sono in grado di gestire questa particolare forma di risparmio con la massima attenzione e accortezza, garantendo ritorni interessanti sul capitale investito. 

Per altro, è appena il caso di notare, che negli ultimi anni i mercati finanziari si sono evoluti ma anche complicati ed è diventato ancora più difficile discernere tra rischi eccessivi e opportunità reali senza una solida expertise alle spalle. E anche districarsi in un mondo fatto di commissioni e costi non sempre così trasparenti non è affatto un gioco da ragazzi. 

D’altronde, pur nella attenta gestione del rischio che caratterizza Previndai, la scelta in fatto di investimenti non manca di certo e anche i rendimenti sono decisamente soddisfacenti. Il Fondo infatti offre tre comparti, uno garantito (Assicurativo 2024, con garanzia del capitale e di un rendimento minimo) e due finanziari: Bilanciato e Sviluppo, con un diverso mix di strumenti (azioni, obbligazioni, Fia) pensati con gradi di volatilità e rendimenti attesi ben differenziati. Guardando ai rendimenti, quelli degli ultimi cinque anni evidenziano un +2% per i comparti garantiti, un +4% per Bilanciato e un +6% per Sviluppo, tutti valori medi annui al netto di fiscalità e costi di gestione.   Non solo, una peculiarità di Previndai è la possibilità di suddividere il proprio investimento in più di un comparto, per confezionare un investimento previdenziale su misura, in base alle proprie inclinazioni, alle proprie aspettative per il futuro e al tempo che manca alla liquidazione. 

Infine, un’ultima considerazione: Previndai è nato nel 1990 per volontà di Confindustria e Federmanager proprio per gestire la previdenza complementare dei dirigenti e per questo è, da sempre, un Ente senza scopo di lucro. Il che significa che il vostro Fondo pensione non ha azionisti da remunerare e il suo unico obiettivo è garantire ai manager le migliori prestazioni pensionistiche per il loro domani. Per questo Previndai può vantare costi molto bassi (solo quelli necessari al funzionamento del Fondo) senza dover rinunciare alle buone performance, grazie alla squadra di professionisti che ogni giorno vi lavora con passione e impegno. Una squadra che stimo e che colgo qui l’occasione di ringraziare: grazie di dare sempre il massimo per i nostri iscritti!

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