I rendimenti registrati nel 2021 dal Fondo segnano una performance positiva anche per i comparti garantiti: 2,17% (Assicurativo 1990) e 1,85% (Assicurativo 2014). Continua la diversificazione in economia reale, con 160 mln di investimenti previsti per il 2022 e focus sull’Italia

 

Comparti finanziari sopra i benchmark e assicurativi che hanno garantito rendimenti positivi e stabili, intorno al 2%. Anche nel 2021 i risultati di Previndai sono stati tutti con il segno più e i comparti maggiormente dinamici, quelli finanziari, hanno saputo sfruttare la buona intonazione dei mercati per mettere a segno performance anche a doppia cifra.

“Il 2021 è stato caratterizzato dalla ripresa economica, dopo la recessione del 2020, causata dalla pandemia. I mercati azionari hanno beneficiato di questo contesto di ripresa accompagnata da stimoli monetari e fiscali da parte delle autorità di politica economica. I mercati obbligazionari invece non hanno offerto particolari opportunità di rendimento a causa dei tassi di interesse prossimi allo zero o addirittura negativi, e dell’aspettativa di alcuni rialzi dei tassi stessi. In ambito obbligazionario le maggiori opportunità sono derivate dai bond indicizzati all’inflazione”, commenta Alessandro Ciucci, responsabile dell’area Finanza di Previndai.

Tornando ai risultati del Fondo, il comparto Sviluppo ha messo a segno un +11,4% e il Bilanciato un +6,5%, entrambi sopra i rispettivi benchmark (parametro di riferimento di mercato), una sovra-performance che ritorna anche su un orizzonte temporale più esteso: a cinque anni, infatti, il rendimento medio annuo dei finanziari di Previndai resta sempre sopra i benchmark (vedere tabella in pagina). “I comparti finanziari sono caratterizzati da una gestione che fa ricorso, in larga parte, a gestori delegati che investono per conto del Fondo attraverso mandati personalizzati. Ai gestori vengono assegnati dei benchmark di mercato con l’obiettivo di realizzare un extra-rendimento rispetto agli stessi, su base annua. Riuscire a stare sopra benchmark è pertanto possibile se si ha l’abilità di selezionare gestori capaci di generare extra-rendimenti. Anche la diversificazione dello stile di gestione è importante, in modo tale che i gestori utilizzino diverse leve di creazione di valore nel portafoglio, cioè in sostanza, in modo tale che i gestori non mettano in atto tutti le stesse strategie”, sottolinea Ciucci.

Ma nel 2021 sono risultate positive anche la performance dei comparti garantiti, con un rendimento del 2,17% per l’Assicurativo 1990 e dell’1,85% per l’Assicurativo 2014. Risultati sostanzialmente in linea con gli anni precedenti anche se inferiori alla remunerazione del Tfr in azienda, che nel 2021, soprattutto per via della fiammata dell’inflazione (la rivalutazione del Tfr è pari all’1,5% fissopiù il 75% dell’inflazione nell’anno), è stata del 3,6%. Anche qui, però, se si guarda oltre il solo 2021 si nota che a cinque anni i rendimenti di entrambi i comparti assicurativi risultano migliori della rivalutazione del Trattamento di fine rapporto, rispettivamente al 2,5% e al 2,18%, contro un Tfr all’1,99% .

Anche per il 2022 Previndai è impegnato a garantire, oltre alla più stringente gestione dei rischi e alla massima trasparenza verso gli iscritti, anche sempre i migliori rendimenti possibili. “L’assetto dei comparti di investimento di Previndai rimane solido e stabile nel corso degli anni e nel 2022 non ci saranno particolari stravolgimenti nella politica di investimento ma solo alcuni aggiustamenti parziali in funzione della situazione di mercato. Senz’altro gli investimenti alternativi, quali il private equity, le infrastrutture e il credito privato, rimangono anche per quest’anno un tema strategico su cui il Fondo continua a puntare per accrescere i rendimenti dei comparti finanziari”. E infatti nel 2022 Previndai conta di investire tramite Fia (Fondi di investimento alternativi) circa 160 milioni nell’economia reale, con un focus particolare su quella italiana, per superare i 200 milioni entro il 2023. Investimenti che si aggiungono a quelli in Fia già effettuati negli anni passati, per circa 210 milioni di euro.

Ma bisogna sempre ricordare che la previdenza complementare è fatta di scelte, perciò il responsabile Finanza di Previndai sottolinea che è sempre bene effettuare un checkup periodico alle proprie opzioni d’investimento, cercando di sfruttare al massimo le diverse possibilità che il Fondo offre ai suoi iscritti. “I comparti di investimento che Previndai mette a disposizione dei propri iscritti offrono un ampio ventaglio di opportunità. Il consiglio è di rivalutare periodicamente l’allocazione della propria posizione previdenziale e dei contributi versati nel corso del tempo, anche attraverso l’apposito questionario di autovalutazione e il motore di calcolo presenti sul sito www.previndai.it. E’ bene ricordare che la scelta dei comparti va fatta principalmente in funzione dell’orizzonte temporale che separa l’individuo dal pensionamento e della propria avversione al rischio, oltre che della propria situazione patrimoniale. Inoltre vale la pena tenere a mente che si può selezionare anche più di un comparto, optando per una combinazione delle opzioni offerte dal Fondo, peraltro in modo differenziato tra posizioni accumulata e futura contribuzione”, conclude Ciucci.

Insomma per sfruttare al massimo la competenza e la professionalità di Previndai anche i dirigenti sono chiamati a fare la loro parte, verificando periodicamente che le loro scelte siano ancora adeguate e in grado di offrire la migliore valorizzazione possibile per il tesoretto che Previndai, con il massimo rigore e i più bassi costi possibili, gestisce per garantire la serenità futura dei suoi iscritti.

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