Previndai aggiorna la sua politica di investimento, per adattarla al meglio al nuovo contesto dei mercati finanziari

Previndai si adatta ai tempi, con un aggiornamento della sua Asset allocation strategica. Le novità riguardano i due comparti finanziari del Fondo, Bilanciato e Sviluppo e non ne sconvolgono la fisionomia ma prevedono delle modifiche pensate per efficientare il rapporto/rischio rendimento delle due opzioni, anche adeguandosi alla nuova realtà di tassi di interesse non più zero o prossimi a zero. Infatti, le novità si prefiggono essenzialmente di migliorare la protezione rispetto all’inflazione e di massimizzare le opportunità di investimento che possono presentarsi nel nuovo scenario dei mercati finanziari internazionali. 

“La verifica della Asset Allocation Strategica viene svolta dal Fondo almeno una volta l’anno e anche con maggiore frequenza in momenti di particolare turbolenza dei mercati finanziari, come nel 2022 per esempio. Ma quest’anno abbiamo affrontato questo esercizio con un nuovo advisor. E forse anche per il fatto di aver adottato un punto di vista nuovo, oltre che per via delle tante variabili in gioco nel prossimo futuro, siamo giunti a un risultato che, pur nella continuità, introduce delle novità”, sottolinea il Presidente di Previndai, Giuseppe Straniero. 

In particolare, per il comparto Bilanciato le maggiori innovazioni sono rappresentate dall’introduzione di due nuove asset class, materie prime e azionario globale infrastrutture, pensate come elemento anti inflazione, mentre le Small cap Paesi sviluppati e l’incremento della quota di investimenti illiquidi, tramite i Fia (che passeranno dall’attuale 10% al 12%), sono funzionali a estrarre il maggior rendimento possibile a parità di livello di rischio del comparto. Per Sviluppo le novità riguardano l’inserimento dell’azionario infrastrutturale globale, delle Small cap (sempre Paesi sviluppati) e anche l’incremento dei Fia dal 10% al 12%. Qui non sono inserite le materie prime in quanto questo comparto ha un orizzonte di più lungo periodo e la protezione dall’inflazione è collegata ai rendimenti dell’investimento azionario. 

L’incremento della percentuale di investimenti in economia reale dei due portafogli (Bilanciato e Sviluppo, entrambi dal 10% al 12% di Fia) sarà portato avanti con gradualità per ottenere un maggiore diversificazione anche a livello temporale e sarà mantenuta la previsione di investire almeno il 50% delle risorse nell’economia italiana. Al momento Previndai ha impegnato risorse per oltre mezzo miliardo in Fia, di cui la metà riguardante appunto investimenti in Italia. 

In portafogli si contano Fia circa 13 fondi con focus sull’Italia, che investono in due delle tre asset class identificate dall’Asset Allocation Strategica: infrastrutture e private equity. I settori su cui questi fondi puntano sono molto diversi e tutti impattanti per lo sviluppo dell’Italia, dall’industria all’information technology, dall’ambiente e la sostenibilità alla silver economy, all’educazione e formazione. Le due asset class di investimento (infrastrutture e private equity) permettono da un lato di dare una spinta alla modernizzazione del Paese grazie a energia, reti, nuove tecnologie, e dall’altro di fare da volano allo sviluppo del tessuto connettivo dell’impresa italiana, fatto in stragrande maggioranza di piccole e medie imprese, che sono il target di investimento principale per il private equity. 

Insomma anche la revisione dell’Asset allocation strategica di Previndai rimane nel solco dell’innovazione nella tradizione, una filosofia che accompagna la crescita del Fondo da ormai più di 30 anni. 

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