Di Giuseppe Straniero, Presidente Previndai
Nel 2024 registreremo iscritti e patrimonio in crescita e risultati più che soddisfacenti per i nostri comparti. E il prossimo anno inizia già con una buona notizia, anzi due!
La fine dell’anno e l’avvento delle festività è sempre un momento di riflessione e bilanci. Il mondo in cui viviamo, quest’anno, è diventato ancora più complesso: il conflitto in Ucraina non accenna a concludersi, i focolai di guerra in Medio Oriente si sono ampliati a macchia d’olio, sono riprese le minacce reciproche di dazi tra l’Europa e la Cina e il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca promette di essere fonte di nuova incertezza nei prossimi mesi, almeno per Il Vecchio Continente. Un continente che sembra ancora alla difficile ricerca di una sua identità, con le crisi politiche francese e tedesca in atto e le grandi difficoltà del comparto auto a reinventarsi e competere con la concorrenza extra-Ue.
In questo contesto l’Italia sembra aver trovato una sua stabilità e l’economia, seppur senza brillare, continua a crescere, anche se a ritmi ancora troppo lenti per poter davvero invertire il trend degli ultimi decenni. E all’interno del Paese, anche quest’anno, il settore della previdenza complementare ha visto crescere iscritti e patrimonio, sfiorando i 10 milioni di aderenti e superando i 220 miliardi di patrimonio.
Avvicinando ancora di più lo sguardo a casa nostra, credo che anche i dirigenti che hanno scelto Previndai possano dirsi soddisfatti pensando all’anno appena concluso, grazie ai numeri tutti in crescita che intravediamo all’orizzonte per la fine del 2024. In crescita sono gli iscritti e il patrimonio e tutti i comparti hanno registrato buone performance, con la conferma della stabilità attorno al 2% per gli assicurativi garantiti, un 7,7% per Bilanciato e più dell’11% per Sviluppo (dati al 29 novembre 2024). E possiamo già dire che anche il prossimo anno partirà con il piede giusto, grazie all’accordo raggiunto dalle nostre Parti istitutive, Confindustria e Federmanager, sul rinnovo del contratto dei dirigenti industriali. Grazie alle novità che saranno in vigore dal 1° gennaio prossimo, infatti, le aziende si faranno carico della metà dei contributi oggi versati a Previndai, con le aliquote minime di partecipazione che scenderanno dal 4% al 2% per i dirigenti mentre i datori di lavoro passeranno dal 4% al 6% (4%, con un minimo di 4.800 euro l’anno, più il 2%).
Ancora: il massimale su cui si calcolano i contributi da versare al Fondo si alzerà da 180 mila a 200 mila euro. Proprio in virtù delle maggiori entrate previste, il Consiglio di amministrazione da me presieduto ha stabilito di ridurre ulteriormente il contributo chiesto agli iscritti per partecipare alle spese della gestione del Fondo, portandolo dallo 0,45% allo 0,30% di quanto versato. In pratica su 21 mila euro di versamenti annui, che è il valore medio del contributo versato a Previndai, il Fondo tratterrà per le spese di funzionamento e gestione solo 63 euro.
Speriamo davvero che il nostro impegno possa essere apprezzato, certamente noi non ci stancheremo di continuare a profonderlo anche nel prossimo anno e in quelli a venire.
Intanto vi auguro di passare delle feste serene insieme alle vostre famiglie. Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti!